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Potenza - Roma col postalo antato e ritorno (Raduno sfreschiano a Frascati (coi vippi, comparse e scomparsi*)

Potenza Frascati cool postalo andato & ritorno

Chi ha avuto di meglio da fare nella serata del 29 scorso è sicuramente nato con la camicia e può essere, in parte, appirdunato; chi, invece, pur non avendo un “cazzo“ da fare, ha fatto le solite cose e, per pigrizia o per virgogna, non ha vinùto a Frascati al megaraduno di SF, ha di che pentirsi e piangere perché ha sprecato un’occasione rara, se non unica.
Innanzitutto Frascati è proprio un bel posto, eppoi là si sono arriuniti, pirzonalmente di pirzona, alcuni tra i pirzonaggi ‘cchiù interessanti e ‘cchiù avvalenti della littiratura italiana contemporanea.
Io che, modestamente, saccio cogliere l’occasioni quando accapitano, e ci ho l’età e l’isperienza nicissaria per sapere che certi momenti non abbisogna farseli scappare, ci sono antato e non mi sono pentito.
Frascati è stata molto di più di una di quelle occasioni che fanno i supermercati, tipo prendi tre e paghi due; Frascati era n’occasiona eccezionale piriché offriva, senza nisciuna maggiorazione di prezzo, na trintina di sfresconi in pompa magna e, ‘ccasiona delle ‘casioni, il Pighin, Alezzandro Gabriello e Globbeto Globbete Globbeta, tutti e tre in una botta sola.
Io che vivo nelle muntagne della Lucania, e che ci ho la macchina ma non sono un bravo aggiudatore, ho scelto il postalo come mezzo di trasporto più sicuro ed economico e, dopo quattro ore di viaggio, sono arrivato alla capitale con le idee chiare e un programma programmato alla bisogna: trovare una pinziona per la notta, una macchina per antaro a Frascati e circare di essere, almeno per una volta, puntualo e simpatico.
Operaziona che mi è arriuscita, almeno in parte. Pinziona e automobila li ho trovati senza nisciuno problema mentre, per la puntualità, ho addovuto fare i conti con il traffico e il parcheggio.
Per riuscire simpatico non ci ho dovuto fare alcuno sforzo: lo sono per nascita, anzi mi sono impignato un po’ per evitare di risultare il più simpatico e oscurare tutti gli altri.

Lucania: quando occorre sappiamo anche organizzarci ed essere discreti e modesti.

Nella chiazza del paiso vicino alla capitalo c’era un sacco di genta, tutta assittata sui gradini del Duomo. Per truare il Pighin ho dovuto chiamarlo al cellulare. Stava assieme ad altri quattro-cinque, due femmine e due masculi: Elisabetta e … (non ricordo il nome nonostante abbia mangiato proprio di fronte a lui), la femmina del Pighin e uno tra i personaggi acchiù simpatici e mistiriosi del gruppo che si è appresentato prima col nome di Mazzini, poi con quello di Papa Giovanni decimo Nono, poi con quello di Billy The Kidd e altre decine di nomi e che , infine, dopo avergli rifilato una mazzetta in Euro e la promessa di non svelare ad alcuno l’idendità, ha detto essere Remo Richetti (kissà xké il mio Word "Professional", che ha la correzione automatica incapsulata, quando scrivo Richetti automaticamente mi corregge in ricetti).
Gli altri sono arrivati, a gruppi, man mano che aumentava la fame di Daniele Pighin, diminuivano le possibilità di trovare posto per mangiare e il giorno lasciava,inesorabilmente, posto alla sera.
Erica Paresce, che scrive “digetto senza rileggere mentre lavora” è una tizia che fuma sigari non puzzulienti e che, quando la chiamano (lo ha svelato Alessandro Gabriele più tardi) non gli suona il cellulare ma è lei stessa che emette un caratteristico suono, una via di mezzo tra un din don e un beep. E’ simpatica e sorridente, lavora a Roma (non svelo dove) e ha acquisito una capacità di lettura talmente veloce che riesce a leggere centinaia di pagine in pochi minuti. Come lei stessa ha spiegato, questa tecnica consiste nel leggere la prima e l’ultima frase di ogni periodo e immaginarsi tutte le altre.
Elisabetta è una giovine e bella donna dai capelli lunghi e mossi (che ha dovuto legare per evitare di mangiarseli assieme alla porchetta) e che, a un certo punto della serata, mi ha svelato di essere “quella” con la quale avevo litigato tempo addietro.
- Di solito le persone con le quali si litiga poi diventano buoni amici – ha suggerito la Paresce e io, sono sicuro, che sarà proprio così: litigare e avere dei risentimenti non fa parte del mio carattere.

Lucania: sappiamo dare il giusto peso a ogni cosa e capire quando cambiare atteggiamento!

Gianni Di Muoio (Giadim) è, inutile sottolinearlo, uno degli autori a cui sono particolarmente legato non solo perché lo leggo con frequenza e interesse ma anche e soprattutto perché, come me, è lucano.

Lucania: amiamo la nostra terra e la nostra gente.

Parlare di Daniele Pighin è difficile xkè era talmente corteggiato e gettonato che è stata un’operazione veramente complicata scambiare quattro chiacchiere.
Aprimabotta direi che è simpatico e innamorato, ha un’età tra i venti e i trent’anni e origini nordiche (probabilmente vichinghe, proprio cummammè). So che ha scelto di trascorrere qualche giorno di vacanza a Metaponto (in Lucania) e che, pertanto, ha sicuramente buon gusto e ottime capacità di scelta.

Lucania: abbiamo posti che neanche ve lo immaginate e chi conta sa dove andare in vacanza

Isabella (Queen) è una splentita biondina pugliese, emicrata a Roma, alla quale ho promesso di fare il testimonio (dalle mie parti si dice comparo) di nozze e con la quale ho condiviso una commovente e veloce intervista a Davide Pignedoli (con l’accento sulla e, credo) a proposito della sua attività amatoria. Per mancanza di tempo e attrezzature l’intervista non è stata, purtroppo, registrata con grave perdita per l’archivio di SF; la prossima volta invito gli organizzatori ad attrezzarsi per l’abbisogna in maniera da conservare anche i referti sonori più significativi.
Di Sara Marson (Diletta2) mi ha colpito la sua simpatia spumeggiante e il sorriso splentitamente splentito. Salernitana Doc e, quindi, più vicina e raggiungibile, mi ha sfuggito per tutta la serata e non sono arriuscito che a scambiare qualchi parola; troppo poco per non riveterla.
La Zia Carmen (Olimpia) l’avevo già vista da qualche parte in foto ma praticamente non sono riuscito che a conoscerla.
Thomas Pololi, arrivato con il Pignedoli e la Peppemobile, è stato forse quello più corteggiato dalle femmine sfreschiane (eppéfforza, è proprio nu bell guaglione ed è pure giovine).
Globbeto, Globbete, Globbeta è una femminona alta quant’àmmè (unmetroeottanta, circa, fosse coi tacchi a spillo) coi capilli bionti e un sorriso che ti stuta (dalle mie parti significa che quando ti guarda, se ti guarda, ti toglie la parola). Era una delle femmine che volevo conoscere a tutti i costi e l’unica che sono arriusciuto a baciare (sulla guancia, puttoppo).
Alessandra Libutti mi ha dapprima agguardato malo picchè le ho confessato di essermi ‘namorato di lei metesima leggendola ma poi ha capito che non avevo intenzioni serie, si è messa a ridere e ha deciso di non corrispontere al mio amoro virtualo.
Daniela Raimondi non mi arriconosciuto nemmeno quando le ho detto chi ero però ha acconsentito a farsi na foto azzeccata a me; se mai riuscirò ad averne una copia la conserverò gelosamente tra le cose importanti mostrandola con orgoglio ogniqualvoltacenesarà ‘ccasiona.
Alessandro Gabriello è un tipo fascinoso e di poche parole; forse per carattere si è allimitato ai convenevoli però mi ha svilato che sono uno tra gli autori più intirissanti e più promettevoli del sito. Piccato che ci ho un’età troppo avanzata e poco tempo per dimostrarlo.
Peppe Mobile (Mauro Soprani) lo conoscevo già. L’avevo incontrato al raduno di Taranto a cui avevo partecipato ed è stato bello rivederlo. Famoso per il testo ancora più famoso “La puzza dei piedi che uccide” era, assieme al Pighin , Pignedoli e Thomas, tra i più richiesti e, il bravo e gentilissimo Giadim, ha dovuto accattare un intero mazzo di rose e regalarle alle femmine per rientrare tra gli autori più coollati del gruppo.

Lucania: quando serve sappiamo come fare per attirare l’attenzione!

Con BizGraz (Fabrizio Graziani) secondo me è meglio non litigare perché se lo fai o sei un pazzo o un campione di lotta giapponese. Si capisce che è ‘nnu bravo ‘guaglione e che è simpatico ma ci ha anke una forza sova-umana che se s’incazza può spiezzarti in due.

Spero di non avere dimenticato nessuno perché con tutti sono stato veramente bene e spero che questi raduni diventino un appuntamento costante e irrinunciabile al quale partecipare in numero sempre maggiore.



* Parlo di un raduno di Scrittura Fresca del 2002 o 2003. Testo postato in quell'occasione e riproposto oggi per "ricordare" come eravamo? Boh.


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